30 mag
2011
Sulla superficie delle finiture esterne dei rivestimenti a cappotto si nota la presenza di muffe e alghe più frequentemente che sulle finiture di opere murarie non isolate. Qual è il motivo? Il difetto può essere evitato?
CAUSA: l'isolamento termico degli edifici, mediante il rivestimento a cappotto, consiste nel fissare sulla superficie esterna delle murature lastre di materiale isolante di spessore più o meno alto in funzione dell’esposizione e della zona nella quale si trova l’edificio. Successivamente, la lastra viene protetta dalle intemperie con una finitura, solitamente un rivestimento plastico a spessore, che ha anche uno scopo decorativo.
CAUSA: l'isolamento termico degli edifici, mediante il rivestimento a cappotto, consiste nel fissare sulla superficie esterna delle murature lastre di materiale isolante di spessore più o meno alto in funzione dell’esposizione e della zona nella quale si trova l’edificio. Successivamente, la lastra viene protetta dalle intemperie con una finitura, solitamente un rivestimento plastico a spessore, che ha anche uno scopo decorativo.
La quantità di calore Q che passa nel tempo t attraverso una parete di spessore s, per una superficie S, le cui facce hanno temperature T1 e T2 è data da:
dove λ è il coefficiente di conducibilità termica ed è caratteristico di ciascun materiale. Da questa relazione si deduce che più basso è λ più bassa è la quantità di calore che attraversa la parete, e di conseguenza più alta è la differenza di temperatura tra le due facce della parete Da questa relazione, infatti, si ricava:
cioè, la differenza di temperatura tra le due facce è inversamente proporzionale al coefficiente di conducibilità λ. Se si considera che il valore di λ per una muratura è approssimativamente 0,8-1 mentre quello di una lastra di polistirene è mediamente 0,027 misurato in kcal/mh°C, si comprende come d’inverno la temperatura della parete rivestita con cappotto sia più bassa rispetto a quella non rivestita, mentre d’estate è il contrario.
La figura mostra in modo semplificato l’andamento della temperatura.
Condense e muffe
L’umidità relativa (UR) è data dal rapporto tra la quantità d’acqua, allo stato di vapore, contenuta realmente nell’aria e il contenuto massimo d’acqua, allo stato di vapore che l’aria può contenere ad una data temperatura. Quando la temperatura dell’aria scende diminuisce anche la quantità di vapore che può contenere, quindi la quantità di vapore in eccesso si condensa su una superficie più fredda. Semplificando: a 10°C l’aria può contenere 7,6 grammi di vapore per kg. Supponiamo che ne contenga 6,1 g/kg (UR=80%): Se la temperatura scende a 5°C l’aria può contenere 5,4 grammi per kg, quindi diviene sovrasatura e il vapore in eccesso condensa dove trova la superficie più fredda. Non c’e dubbio che sulla superficie di un rivestimento a cappotto si abbia una maggiore probabilità di avere condensa, quindi umidità, rispetto a una muratura non rivestita. É noto che le muffe, per colonizzare, hanno bisogno d’umidità.
SOLUZIONE: la risposta alla prima domanda risulta evidente da quanto detto sopra. Quanto alla seconda, il modo più efficace per ridurre l’insorgenza del fenomeno è di rimuovere le ventuali spore presenti sulla facciata, preparando la superficie con la nostra SOLUZIONE SANITIZZANTE s.100 seguendo le specifiche.
Applicare quindi come finitura uno dei nostri RIVESTIMENTI a SPESSORE ACRILSILANICI (s.910 - 912 - 915 nelle granulometrie da 1,0 - 1,2 - 1,5 mm) oppure la nostra serie acrilsilanica fibrata "FIBROTECH" (s.920 - 922 - 925 - 918 nelle granulometrie da 1,0 - 1,2 - 1,5 - 1,8 mm) tutti contenenti gli additivi antimuffa-antialga di protezione. La nostra serie di TONACHINI SILOSSANICI (s.960 - 962 - 965 nelle granulometrie da 1,0 - 1,2 - 1,5 mm) permette, grazie alla particolare resina, una minore penetrazione dell'umidità e quindi una ulteriore protezione. L’esperienza pratica porta ad affermare che l’insorgenza di muffe e alghe sulle pareti sia poi più o meno favorita anche da una serie di “variabili al contorno” (esposizione delle pareti, microclima locale, contesto costruttivo, ambiente rurale o urbano, minore densità dei pannelli isolanti e conseguente assorbimento di acqua se non protetti adeguatamente, applicazione della finitura senza un adeguato fondo) che attengono al campo della buona pratica applicativa e della biologia anzichè della termodinamica. Se si possono ipotizzare situazioni particolarmente gravose di infestazione è bene additivare il Rivestimento di Finitura con apposito ADDITIVO ANTIALGA s.150 in ragione di 100 gr (ml) per latta da 25 kg.